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Turno di notte

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marco

Scritto da Dr. Borghi

giorgio

Letto da Giorgio

Stasera è quella giusta. Come un tacito accordo, ci guardiamo subito a inizio turno, quasi fosse un messaggio in codice. 
Il reparto è stranamente tranquillo e tutto fa sperare che possa restarlo a lungo. Il mio collega mi saluta, e io rimango l’unico medico di guardia stanotte. 
I nostri sguardi restano sospesi nell’aria per qualche secondo. D’un tratto si incrociano e ridiamo. Sembra tutto scritto. Abbiamo voglia. Sono giorni che attendiamo questo momento, da quando abbiamo visto sulla lavagna i nostri nomi segnati di turno stanotte. 
La serata passa lenta, in attesa che il lavoro si plachi un po’. Ognuno nella propria postazione. Io penso a te. Penso a quanto desidero il tuo corpo, sono impaziente di avvicinarmi a te e sentire l’odore della tua pelle. 


Eccitato da questo pensiero, alle tre, d’istinto mi affaccio nel corridoio che ci separa, e tu sei lì, ad una decina di metri. 
Ci guardiamo, sorpresi della coincidenza. Ti faccio un cenno e tu vieni verso di me. 
Con naturalezza, ma anche pieni di emozione, ci prendiamo per mano. Ti accompagno verso lo stanzino che ci serve da spogliatoio. 


Siamo dentro, in piedi, uno davanti all’altra. Cammino verso di te, e tu indietreggi fino ad arrivare con le spalle contro il muro. I nostri respiri rallentano. Prendo il tuo viso tra le mie mani, e con i polpastrelli sfioro il tuo profilo fino ad arrivare alle tue labbra… ti bacio. 
Voglio che il nostro primo bacio duri il più possibile.


La mia mano si appoggia sul seno, le tue si perdono tra i miei capelli. Mi dici che sono matto, io che lo sono di te. 
Ti togli la divisa, ti avvicini alla porta, controlli che tutto sia tranquillo, chiudi a chiave e torni verso di me, prendi le mie mani e le appoggi al tuo seno, che io inizio a baciarti non appena il tuo reggiseno finisce a terra.
Lecco l’incavo tra i tuoi seni. Sento il tuo respiro.  Ed eccolo qui il tuo profumo. Lo sapevo. Lo sapevo che mi avresti fatto impazzire. 
Ti chiedo di stare ferma, mi allontano, voglio guardarti meglio. 


Poi con le mani sfioro le tue spalle fino ad arrivare ai tuoi fianchi.
Ti sfilo piano i pantaloni della divisa… e ora ti sfilo le mutandine.
Le lascio a mezz’aria, all’altezza del ginocchio. Sei mia ora. Vedo che sei felicemente confusa, stai per dire qualcosa. 
Ma io ti fermo infilando la lingua tra le grandi labbra, la mia lingua ti esplora lentamente, voglio godermi la nostra prima volta, senza fretta. Intuisco il tuo piacere e sento le tue mani tra i miei capelli, a confermarlo.


Tocco il tuo clitoride con le dita mentre la mia lingua si insinua sempre più in profondità. Mi muovo su e giù. Sento più frequenti i tuoi gemiti, sempre più strozzati. 
Allora mi fermo, mi alzo in piedi, ti bacio. Tu indietreggi, scuotendo la testa mi guardi e mi sorridi maliziosamente.Appoggi le mani sulle mie spalle e mi spingi verso il basso. 
Io obbedisco. Obbedisco e ti bacio con passione.Le tue mani tra i miei capelli sono sempre più strette. 
Stai venendo, io insisto e aumento la frequenza e l’intensità. In pochi secondi vieni, sulla mia faccia. Si libera un gemito decisamente meno controllato.

Dopo qualche secondo di silenzio allunghiamo un orecchio in corridoio, per verificare che nessuno abbia sentito nulla, ti bacio ancora. 

Quindi mi prendi per mano e mi fai sdraiare sul lettino dello spogliatoio, mi liberi dai pantaloni, rapidamente anche delle mutande e cominci a stuzzicarmi. 
Mi guardi sorridente e maliziosa, mi sfiori con la lingua, mi avvolgi con le tue labbra e lo prendi in bocca. Sei eccitata, vuoi scoparmi, lo vedo, lo sento.
Ti allunghi verso la tua divisa, ne tiri fuori un preservativo, lo apri, sali su di me, e senza che io faccia un solo gesto me lo infili con la bocca, poi infili il mio uccello dentro di te e non capisco più niente.
Mi scopi con movimenti ritmici, avanti e indietro, cerchi le mie mani, ci stringiamo forte. 

Stai per venire di nuovo, aumenti la velocità, ti stringi a me, io con le mani sul tuo culo accompagno il movimento.
Il lettino si muove e fa rumore assurdo, credo sia impossibile che nessuno ci senta, ma non me ne frega un cazzo, perché tu sei sopra di me, e io sono in tuo potere, mi eccita da morire la cosa.

Il mio cazzo duro ti penetra, ti riempie e ti fa godere. 
E tu fai godere me. 
Ti getti sfinita sopra di me. I nostri corpi restano vicini e uniti per qualche minuto, ma dobbiamo per forza tirarci su e ritornare operativi.
Ci rivestiamo. Tu sei più veloce. Mi stampi rapido un bacio sulla bocca. “Vado a controllare un attimo fuori” mi dici.Esci dalla stanza e sento che vieni subito fermata da una collega. Io aspetto ancora un attimo prima di uscire. 

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