Scritto da Nina
Letto da Danilo
Inizia a fare caldo e se decido di restare in città per il fine settimana, mi piace rifugiarmi per qualche ora nella biblioteca vicino a casa.
Mi godo il fresco, l’odore della carta e il silenzio…non c’è quasi mai nessuno qui d’estate.
Mi piace proprio questo posto.
Raggiungo la mia solita postazione, nell’area più isolata…il tavolo in fondo è da sempre il mio preferito… mi sistemo e mi immergo subito nella lettura.
Certo, il libro è molto interessante, ma non so perchè… continuo a distrarmi.
Dopo pochi minuti sento la porta aprirsi e poi il rumore di un passo leggero che si avvicina.
Ti vedo spuntare dalla fila più in fondo. Indossi una canottiera bianca e una gonna che mette in risalto la tua vita.
Stringi dei libri al petto, lasciando intravedere la linea dei tuoi seni… piccoli e sodi.
Ti osservo mentre ti guardi intorno, indecisa su dove sederti.
Mi sorridi, quando ti accorgi della mia presenza… arrossisci un po’.
Mi intriga questa tua timidezza.
Ricambio il tuo sorriso e con un gesto della mano, ti indico la sedia di fronte alla mia. Tu ci rifletti un attimo, poi ti siedi.
In una stanza completamente vuota, hai deciso di sederti davanti ad un perfetto sconosciuto… inizio a pensare che questo pomeriggio potrebbe diventare molto più interessante del previsto…
Mi squadri attentamente, ma prima ancora che io possa rivolgerti la parola, apri uno dei tuoi libri e ti concentri nella lettura.
Forse sei qui per studiare e hai accettato il mio invito solo per gentilezza. Forse è stata solo la mia immaginazione…. Peccato.
Sto per ributtarmi nel mio libro, quando avverto il tuo piede scivolare accanto al mio. Non lo sposti… anzi, senza sollevare lo sguardo, sembri accarezzarmi piano con la caviglia nuda.
Mi sembra quasi di poter sentire il tuo calore…Comincio di nuovo a fantasticare, a desiderare qualcosa di più.
Sono costretto a tornare per la quinta volta sulla stessa riga, non riesco a capire quello che sto leggendo: nel cervello mi rimbalza soltanto il pensiero fisso di quel leggero contatto che ci unisce. Voglio spingermi oltre.
Delicatamente muovo il mio piede verso la tua gamba.
Cerco di essere delicato, anche se l’eccitazione mi fa tremare…ma tu non ti allontani.
Mi spingo più in alto; con la punta della scarpa ti accarezzo il polpaccio.
Tu fingi di continuare a leggere, ma dal colore delle tue guance, sono certo che quest’ultimo gesto non può esserti sfuggito.
Voglio spingermi oltre l’orlo della gonna… sentire il tuo calore…
Faccio scivolare via la scarpa e in un secondo sono di nuovo sulla tua gamba.
Sento il tepore della tua pelle liscia, le tue forme…. Supero il ginocchio e mi insinuo sotto la stoffa della gonna.
Ho l’impressione di sentirti tremare. Solo un po’…
Cerco di immaginare cosa stai pensando, mentre senti il mio piede salire e percorrere l’interno coscia fino alle mutandine.
Lì – proprio in mezzo alle gambe – sei caldissima, bagnata.
Il mio piede non si ferma, si spinge ancora più avanti..
Sto impazzendo dall’eccitazione. Alzo gli occhi per un attimo, cerco di spiare le tue reazioni. Allarghi appena le gambe, ma continui a far finta di niente.
La pianta del mio piede aderisce al tuo corpo, percepisco la stoffa delle tue mutandine, il calore del tuo sesso.
Ti vedo socchiudere gli occhi e stringere così forte la copertina del libro che hai tra le mani, da farti sbiancare le nocche.
Questo gioco non mi basta più.
Voglio toccarti davvero, stringerti, passare la punta della mia lingua tra le tue gambe.
Di colpo smetto di toccarti e tu rimani senza fiato. Alzi bruscamente la testa verso di me e rimaniamo a guardarci, per un istante.
Sappiamo entrambi cosa sta per succedere.
Tu continui a fissarmi, le guance rosse e gli occhi lucidi, cercando di intuire la mia prossima mossa.
In un attimo, mi ritrovo in piedi dietro di te.
Annuso il profumo dei tuoi capelli, mi chino a baciarti il collo…tu mi afferri le mani e le porti sul seno. Il mio cervello smette di pensare: allontano la sedia e ti sbatto contro il legno del tavolo.
Non ti do nemmeno il tempo di reagire: ti sollevo la gonna e ti sfilo le mutandine.
Ti immobilizzo i polsi e mi chino ad assaporare ogni centimetro scoperto della tua pelle. Sento che inizi ad ansimare.
Ti accarezzo la schiena; scendo e seguo la linea delle natiche e poi ancora più giù, tra le tue gambe…sei morbida, bagnata…mi sembra di impazzire.
Inizio a toccarti, piano piano…mi godo i tuoi sospiri di piacere. Poi inizio a toccarti con più forza e il tuo respiro inizia a farsi più veloce… mi slaccio i pantaloni… e con un unico gesto deciso, ti penetro (entro dentro di te).
Sento il tuo calore, il tuo corpo che mi accoglie ad ogni colpo.
Mentre inizio ad affondare dentro di te, inarchi la schiena per farmi scivolare ancora più in fondo.
Non posso far altro che scoparti più forte che posso. Non mi interessa che possano scoprirci. Voglio solo continuare a sentire i tuoi sospiri di piacere ed il rumore del mio corpo che sbatte contro il tuo.
Le mie mani ti stringono in vita, le mie labbra si perdono tra i tuoi capelli e faccio avanti e indietro dentro di te, sempre più velocemente.
Sento il piacere vibrarmi nella pancia, nella schiena.
La nostra carne scotta, mi piace così tanto che fa male.
Socchiudi gli occhi e ti mordi le labbra.
I tuoi mugolii e il tuo ansimare affannoso mi eccitano sempre di più.
All’improvviso, sento dei passi in lontananza.
Mi accorgo che non siamo più soli: un uomo si aggira in silenzio tra i primi scaffali.
Sussultiamo entrambi, colti di sorpresa; l’uomo sembra non essersi accorto di niente, ma continua ad avanzare nella nostra direzione.
Potrebbe vederci da un momento all’altro: tu piegata sul tavolo e io che ti tengo i polsi e ti scopo da dietro.. ma non smettiamo.
Io ti voglio e tu vuoi venire, lo sento; lo percepisco da come fatichi sempre più a contenere i gemiti e da come assecondi, con il bacino, i miei movimenti.
Sono al limite.
E il rischio di essere scoperti rende tutto ancora più eccitante.
Mi chino su di te, continuando a scoparti.
Intreccio le dita alle tue e quando i tuoi mugolii si fanno troppo rumorosi, ti copro la bocca con la mano. Mi mordi… stringi la carne con i denti.
Stai godendo e non vuoi che mi fermi.
Ti spingi contro di me, mi vuoi sentire ancora più a fondo. Ormai siamo una cosa sola.
Entro ed esco sempre più velocemente. Ogni colpo è più deciso. Sto per esplodere.
Ti spingo contro il tavolo e in un attimo sento i tuoi spasmi…
Tremi di piacere e, mentre vieni, nemmeno io riesco più a trattenermi.
Soffoco un grido di piacere nell’incavo del tuo collo, mentre un getto di sperma caldo mi cola tra le mani.
Alzo lo sguardo verso gli scaffali in fondo alla sala. L’uomo non c’è più.
Riprendiamo fiato; tu ancora sotto di me, stretta contro il tavolo. Chissà se ci hanno visto?.
Mentre mi risollevo, incrocio il tuo sorriso e ho la netta sensazione che tu ti stia chiedendo la stessa cosa.
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