Scritto da Nina
Letto da Giorgio
Sei sola, è tutto il giorno che mi pensi, che hai voglia di me, ma stasera ho quella maledetta cena di lavoro al Club.
Lo so che non puoi aspettare fino a domani, quindi ti fai una doccia, e mentre ti lavi pensi alle mie mani sul tuo corpo, ti vesti con cura, vuoi farmi restare a bocca aperta.
Sali in macchina e mi raggiungi.
Fa freddo, il ristorante è mezzo vuoto, io mi siedo rassegnato a sorbirmi una noiosa serata a parlare di progetti banali…
Mentre cerco di costringermi a seguire il chiacchierare dei miei colleghi, avverto un profumo dietro di me, un profumo che conosco bene, mi volto e vedo due gambe venire sicure verso il tavolo che mi sta di fronte.
Ti siedi davanti a me, poco distante, sola.
Mi sorridi. Che ci fai li?
Accavalli le gambe, con la mano alzi lentamente il tuo abito fino a scoprire la coscia…sei qui per me.
Dondoli la gamba, impaziente, vedi che hai attirato la mia attenzione.
Sorseggi del vino cercando il mio sguardo, e ti accorgi che fingo di annuire a chi mi parla, ma non sento più nulla, il mio sguardo cade sempre sul tuo corpo.
Afferri la collana, e cominci a giocare con il ciondolo che oscilla su e giù, dentro, e fuori la scollatura, lo fai con disinvoltura… e io vorrei tanto che ci fosse il mio cazzo li.
Mi sorridi, sai che ti voglio… ti alzi, e lasci la sala.
Devi aspettare solo pochi istanti e mi vedi arrivare, sapevi che ti avrei capita.
“Ciao”, sorridi ma non rispondi, le parole non servono.
Entri in bagno, io controllo che nessuno stia guardando e ti seguo.
Il locale è stretto, mentre chiudo a chiave guardi il mio pacco, non è difficile indovinare la voglia che ho di te.
Ti sto di fronte.
Schiena alla parete sollevi una gamba, appoggi il piede sul muro a fianco a te.
Senti la mia mano accarezzarti la caviglia e salire lenta e avida fino all’interno della tua coscia?
È liscia, e calda… e porta dritta alle tue mutande…
Non ancora.
Fermi la mia mano, ti getti su di me e mi baci. Le tue labbra sono morbide.
Senti la mia mano riempirsi della rotondità del tuo seno?
Lo tiro fuori dalla scollatura, lo succhio, desideroso, mentre stringo tra le mani il tuo fianco e i nostri respiri diventano sempre più affannosi.
Non c’è tempo… Si staranno già chiedendo dove sono finito.
Ti afferro per i fianchi e ti giro faccia alla parete, sollevo il vestito e ti scopro, la tua figa bagnata è completamente nuda e libera sotto quest’abito.
Ti penetro con violenza, non possiamo fare rumore, però tu non riesci a non urlare sotto i miei colpi poderosi.
Ti tappo la bocca con una mano e continuo a penetrarti sempre più forte.
Mi piace vedere il tuo culo mentre ti fotto. E ti sbatto forte.
Fuori sentiranno? Non ce ne frega un cazzo.
Ma a te sopratutto non importa, perchè i tuoi gemiti si fanno sempre più intensi, nonostante la mia mano. Sei bellissima e il tuo orgasmo è contagioso perchè a sentirti godere vengo anche io con violenza, sul tuo sedere.
Con un dito raccogli il mio seme e girandoti verso di me porti il dito fradicio tra le mie labbra, io lo accolgo, poi lo porti alla tua bocca, lo succhi lentamente, e guardandomi negli occhi mi dici che ti piace il mio sapore.
Dio, mi farai innamorare così.
Ma devo tornare al mio tavolo, mi aspettano per cominciare a mangiare, peccato, che io non abbia più fame.
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