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Il parcheggio

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aurora

Scritto da Aurora

giorgio

Letto da Giorgio

Stai uscendo dal bar, dopo un caffè veloce.
Veloce, perché sai di aver lasciato la macchina in doppia fila, bloccando un’altra auto.
La mia auto.

E mi trovi lì, nel parcheggio… appoggiato alla tua macchina.
Braccia incrociate, ed aria impaziente.

Tu abbassi gli occhi, unisci le mani come in preghiera…per domandarmi scusa… e me lo dici anche a voce. Cerchi di usare un tono allegro, per toglierti dall’imbarazzo. Sai di essere in torto avendomi bloccato l’auto. Io faccio un cenno con le spalle, come ad accettare le tue scuse…ma… un po’scocciato.

Mentre mi dirigo alla mia auto, mi giro…tu mi guardi…un sorriso malizioso e mi mandi un bacio appoggiando la punta del dito indice sulla tua bocca.

Io accenno un sorriso. Difficile mantenere il broncio di fronte a quel gesto… 

Salgo in macchina e ti guardo dal finestrino. Cominci ad essere affannata. Cerchi nella borsetta e con aria incredula, scuoti la testa.

Mi guardi e capisco… non trovi le chiavi. 

Scendo dall’auto. Sei realmente imbarazzata. Ti scusi mortificata e ti guardi attorno, nella speranza… di vedere le chiavi da qualche parte.

Rincaro la dose, e ti comunico di avere un impegno piuttosto importante. A questo punto il tuo imbarazzo, diventa quasi panico.

Nonostante i tacchi alti, percorri di corsa i 20 metri che separano il parcheggio dal bar ed entri…. e dopo qualche istante esci di nuovo…e ancora in affanno, torni all’auto. Non ti curi del fatto di avere la gonna corta, ti inginocchi per controllare sotto la macchina…

Beh devo dire che la scena non mi dispiace affatto…

La tua posizione, inginocchiata, con la gonna corta, mi mostra bene un culo da sogno, completamente scoperto, dato che le mutandine che indossi, ti coprono a malapena… 

Mi chiedi con tono quasi supplichevole, di aiutarti a cercare le chiavi.

Nel piccolo parcheggio isolato, le altre auto se ne stanno andando, fino a che rimaniamo praticamente soli. Il sole è quasi del tutto calato e comincia anche a piovere, forte… Ti faccio segno di salire e tu con aria sommessa sali sulla mia auto. Mi chiedi del mio impegno. E ti rispondo “andato.. pace..”.

Ti scusi di nuovo.

Ma la mia attenzione, ora è su altro…. 

I tuoi capelli bagnati sono molto sexy e gocciolano su una camicetta bianca, diventata ormai trasparente, lasciando ben vedere, al di sotto, il reggiseno di pizzo nero. 

Ti scosti i capelli bagnati dalla faccia e mi dici di volerti sdebitare, offrendomi la cena.
Poi, scoppi a ridere, ricordando di essere bloccati lì.
Anche io, comincio a ridere, ma non per il tuo stesso motivo. 

Ci guardiamo negli occhi, ci fissiamo in silenzio per alcuni secondi…
Poi, prendi l’iniziativa: ti sporgi verso di me, fino ad appoggiare le tue labbra sulle mie

Il nostro bacio diventa subito appassionato.


Tu appoggi la mano sulla mia coscia e sali, fino ad accorgerti da sopra i pantaloni che il mio cazzo è già duro…Fai un cenno di apprezzamento e cominci a toccarmi…
Una mia mano è sulla tua schiena. Mentre l’altra, partendo dal ginocchio, è salita sulla coscia per poi afferrare e palpare quelle stupende chiappe che ammiravo giusto poco prima…

Scivolo sotto di te sul sedile passeggero.


Ora, mi sei a cavalcioni…


Ti slaccio la camicetta umida, abbasso il reggiseno e comincio a palparti le tette, mentre tu, muovendo il bacino, ti sfreghi addosso a me che sono sempre più duro.
Con le mani mi tieni la testa continuando a baciarmi.

Quando comincio io a muovere il bacino e spingertelo contro, fai un lungo sospiro, sposti indietro la testa e inarchi la schiena.

Allora mi getto su quei capezzoli ormai duri dal piacere, e il tuo lungo e profondo gemito, mi fa capire che apprezzi il fatto che te li stia delicatamente mordicchiando.

Mentre una mia mano afferra il tuo seno.. per giocarci meglio con la bocca, l’altra scivola lentamente lungo la schiena fino al culo, scosta le mutandine e con un dito, comincio a stimolarti.


Mi guardi, ti mordi le labbra e mi dici “Non ce la faccio più, voglio che mi scopi”.

Ti sollevi da me, per darmi la possibilità di slacciarmi ed abbassarmi i pantaloni e i boxer. Appena il mio cazzo viene liberato in tutta la sua durezza, lo afferri e te lo indirizzi verso la tua figa, appoggiando la mia cappella gonfia sulle tue grandi labbra che mi accorgo subito essere bagnatissime.

Ti penetro facilmente, e tu te lo fai infilare completamente, fino in fondo, accompagnando il gesto con un piccolo grido soffocato di piacere.
Ti piace, e me lo dici.
E me lo ripeti con voce calda e vogliosa mentre mi scopi. 

Io tenendoti dai fianchi, sottolineo ogni movimento con un gemito ,mentre osservo le tue tette, ora liberate anche dal reggiseno, rimbalzare su e giù.
Aumenti la velocità e l’intensità della penetrazione, dicendomi che stai per venire…

Gli ultimi colpi li vuoi forti e ti spingi a forza sul mio uccello. Lo vuoi sentire tutto fino in fondo. Con una mano ti stringi una tetta, l’altra, l’appoggi sul tettuccio della macchina e chiudendo gli occhi, gridi di piacere.

Mentre continui a gemere, rallenti pian piano il ritmo, fino a fermarti ansimante. 

Io non sono ancora venuto ma tu mi guardi sorridendo, e con voce calma e sensuale, mi dici “Ora mi ridaresti le chiavi della mia macchina? Ho visto che le raccoglievi mentre tornavo indietro…“ scoppio a ridere e le tiro fuori dalla tasca dei pantaloni. 

Tu, ti rivesti e mi dici porgendomi il tuo biglietto da visita “questo scherzo è stato molto divertente… quindi, magari possiamo concludere il discorso dopo che tu, mi avrai invitato a cena per farti perdonare?”.

Poi apri lo sportello, scendi dalla mia auto e ti sistemi la gonna tornando verso la tua macchina… io rimango fermo qualche istante, ancora incredulo per quello che è successo… non penso dimenticherò presto questo momento con te… buona serata mia cara.

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